Il Serpente incarna l’energia della creazione, la sessualità, l’energia psichica, l’alchimia, l’ascensione, l’immortalità. E’ l’energia del Tutto, la Coscienza Cosmica, ma anche la forza primordiale della Terra all’origine della vita, lo slancio che dal basso si innalza verso l’alto, dal buio alla luce. Esso è il custode della Conoscenza ancestrale, il guardiano della saggezza che è conservata e protetta nel ventre di Madre Terra, nelle cavità sotterranee e nell’oscurità. Animale ctonio e Signore del sottosuolo, il Serpente si collega altresì alle Acque, particolarmente quelle che dalle profondità della Terra risalgono in superficie con i loro meandri e le loro volute, facendosi veicolo di vita. La muta della sua pelle richiama la trasmutazione del ciclo vita-morte-rinascita e incarna il potere della Grande Dea di rigenerarsi. Il grande Mistero che tale ciclo insegna parla della ciclicità dell’esistenza e dell’inesistenza della morte, concepita come un passaggio e un cambiamento di stato. In particolare, il Serpente rappresenta la Rigenerazione che consegue alla morte, la trasmigrazione delle anime da un corpo all’altro, ma anche la morte iniziatica e il passaggio da uno stato di consapevolezza a un altro lungo un percorso ascensionale. Esso porta quindi in dono la Rinascita spirituale e dà la possibilità di accedere a una profonda Guarigione, sia essa animica (trasformazione degli aspetti oscuri) o più strettamente fisica (eliminazione dei mali del corpo). La saggezza del Serpente ci fa comprendere come tutte le cose siano ugualmente importanti nella creazione e come ciò che è considerato un veleno può essere trasformato e integrato, mutando la sua dannosità. Thot l’egizio, l’alchimista più tardi conosciuto come Ermete Trismegisto, possiede un bastone intorno a cui si attorcigliano due serpenti, i quali rappresentano le polarità maschile e femminile in equilibrio complementare e sono il simbolo della guarigione, del principio dialettico e della fusione del due in uno, capace di generare energia divina. Essi rappresentano la conoscenza legata al mistero dei processi vitali e conferirono a Mercurio, col suo Caduceo, il potere di legare e sciogliere (principi alchemici), di far nascere il cosmo dal caos.
Il Serpente, infatti, è anche connesso al potere generativo, alla fertilità, alla crescita, alla sessualità e all’unione degli opposti, intesi non solo come uomo/donna ma pure come energia femminile e maschile presenti in ogni essere umano in quanto polo attivo e polo positivo, attivati durante la risalita della kundalini. Anche la kundalini è raffigurata come un serpente arrotolato su se stesso e posto alla base della spina dorsale; il suo risveglio conduce l’iniziato a uno stato di trascendenza divina e a una ricongiunzione con la Divinità. Questa comunione col Divino è quindi conseguente al Risveglio di questa fortissima energia creatrice, la quale conduce alla Comunione Sacra con la Fonte Primigenia. Tale è il potere del Serpente. Emblema mitologico della Grande Dea primigenia, questo animale è altresì strettamente connesso alla luna e ai suoi cicli di mutamento, nonché al ciclo mestruale. La luna, Signora dei cicli, delle maree, dell’utero femminile, governa il susseguirsi del passaggio dalla nascita alla morte, mutando il suo aspetto ciclicamente, proprio come il Serpente muta la propria pelle. In particolare, esso è collegato alla fase di luna nera, nella quale è massimo il potere di trasformazione poiché segna il passaggio dalla fine di un ciclo all’inizio di quello successivo. Inoltre, il Serpente presso molte popolazioni è concepito come l’iniziatore o “Colui che risveglia”, poiché si pensa abbia a che fare con la comparsa del menarca, attribuito al morso di questo animale. Incarnazione dello spirito della Terra, il Serpente si identifica con la primigenia Dea, che ne assume l’aspetto o è raffigurata tra spirali e linee serpentine, simbolo della forza generatrice. Animale dotato della Conoscenza segreta, esso veniva associato alle Sacerdotesse della Dea, dotate di poteri oracolari e chiamate “Pizie”, cioè “serpi”, conoscitrici dei misteri del mondo ctonio. La Dea cretese veniva raffigurata con seni scoperti e serpenti tra le mani, a evocare la rigenerazione e la sapienza ad essa associata. Nella mitologia babilonese, il mondo nacque dal corpo della Dea serpente Tiamat, Signora degli Oceani e delle Acque Salate.
Nell’immagine di Uroboro che si morde la coda, il Serpente è simbolo dell’eternità, del ciclo senza inizio e senza fine. Il morso della coda rappresenta l’istante del passaggio da un ciclo all’altro, il Risveglio che segue il sonno della morte. L’Uroboro sta dunque a indicare la morte e la Rinascita, la fine di un mondo e la creazione di quello successivo, rappresentando iconograficamente il tempo infinito, l’eterno ritorno. Come iniziatore, inoltre, il Serpente si lega all’elemento Fuoco, portando il dono della trasmutazione su tutti i livelli: sul piano fisico è vitalità, passione, energia; sul piano emotivo è la creatività; sul piano mentale è lo sviluppo dell’intelletto e del carisma; sul piano spirituale è saggezza, sapienza, comprensione e connessione con le sfere del Divino. Solo accettando il potere del Serpente e l’energia trasmutativa del fuoco è possibile beneficiare della Medicina di questo animale: occorre far propria la trasformazione con umiltà e coraggio, al fine di risvegliare la magia in noi e produrre un cambiamento e un’evoluzione di Coscienza, abbandonando i nostri vecchi modelli e la vecchia pelle della nostra identità. Occorre far proprie le forze di trasmutazione dell’Universo, che si muovono in una danza cosmica, come ci ricorda il mito di Shiva e Shakti, le due polarità rappresentate dalla coppia divina, massimo principio di equilibrio nel cosmo. Per i Celti, il Serpente è il Custode della Sapienza e la guida nei momenti di transizione. La temperatura del corpo di questo animale varia al variare della temperatura esterna, caratteristica questa che lo ha fatto associare alla capacità di adattamento alle circostanze esterne: per i Druidi, il Serpente si pone tra il buio e la luce, incarnando i segreti del perfetto ritmo di bilanciamento tra le forze della Natura.
A causa della sua natura ctonia, il Serpente rappresenta anche l’Oltretomba e il Regno dei Morti. Tuttavia, esso è anche simbolo della luce per via della capacità rigenerativa associata alla muta della pelle. Inoltre, è legato al culto degli Antenati e in molte leggende è sacralizzato come progenitore e creatore del cosmo. Il Grande Serpente Originario è l’Alfa e l’Omega di ogni manifestazione, è il principio di ogni cosa, il potenziale dal quale provengono tutte le manifestazioni. Rappresenta anche l’energia psichica, le forze che giacciono nel profondo. Quando il Serpente si presenta nelle nostre vite, vuol dire che per noi è arrivato il momento di iniziare un processo di trasformazione allo scopo di abbandonare ciò che non ci appartiene più e, anzi, ostacola il nostro percorso evolutivo, a favore dello sviluppo di quelle parti di noi rimaste in ombra e della trasmutazione di quanto ci allontana dal nostro vero Sé.